Predisporre strategie efficaci nel gioco di movimento
10/02/2021
Recentemente mi sono imbattuta in un articolo che riprende la teoria dei cicli competitivi, attualizzandola in un contesto di economia digitale.
Il concetto dei cicli competitivi fa riferimento ad un moto circolare: il punto di partenza di ogni ciclo è lo status quo del settore, all’interno del quale le aziende si confrontano e si sfidano.
In questa condizione competitiva, le strategie e leve utilizzate sono pensate per un gioco di posizione, il cui scopo principale è spartirsi il mercato, riequilibrando di volta in volta, a seconda del successo della manovra, le quote tra i concorrenti.
Lo status quo, si sa, non dura per sempre.
Prima o poi una manovra non convenzionale scompiglia le carte e a quel punto il ciclo competitivo evolverà a un nuovo stadio, quello del gioco di movimento. Lo sfidante in questo gioco potrà essere un leader noto o un nuovo entrante proveniente da altri settori o, addirittura, sconosciuto. È questa la situazione in cui, più frequentemente, i concorrenti consolidati potrebbero essere presi di sorpresa e lasciati nell’incapacità di una reazione rapida ed efficace.
Nel gioco di movimento, le strategie sono volte a creare un nuovo mercato o a rigenerare quello esistente cambiandone i presupposti. Se il gioco di movimento ha successo e porta a nuovi paradigmi nel settore, ecco che si passerà a una fase successiva caratterizzata dal gioco d’imitazione, aperto a tutti i cosiddetti follower.
Tutto questo fa pensare che la capacità di cogliere i vantaggi che i movimenti di rivoluzione portano con loro, evitando di caderne vittime, non deriva dall’improvvisazione.
Com’è possibile per un’azienda non farsi cogliere impreparata? O ancora, come può un attore del settore o un nuovo entrante immaginare se la strategia che sta mettendo a punto porterà al successo?
Esiste un esercizio che è a portata di mano di tutte le aziende che vogliono mettere alla prova la loro strategia. Si tratta di un gioco di simulazione o, anche se vogliamo, della simulazione del gioco che l'azienda vuole iniziare.
Il War Game è una pratica nata in ambito militare e adottata dal mondo del business. In un War Game, gruppi di manager di un’azienda si spartiscono i ruoli, rappresentando l’azienda stessa, i concorrenti, gli influenzatori, i clienti o altri attori importanti nel settore.
Durante il gioco, che dura un paio di giorni, i team definiscono obiettivi e strategie, decidono investimenti, linee di prodotti e li mettono alla prova, facendo emergere aspetti che non sarebbero immediatamente prevedibili altrimenti.
Questo esercizio porta con sé un apprendimento, sintetizzato nella visione della direzione che l'azienda dovrebbe perseguire. Agisce da catalizzatore, coinvolge intuizione e creatività e fornisce una prospettiva integrata dell'impresa. Inoltre, durante lo svolgimento, crea l'entusiasmo tra coloro che intraprenderanno il viaggio insieme per realizzare il piano d'azione collegato alla strategia.
In conclusione, per tornare ai cicli competitivi e ai giochi di movimento, possiamo dire che ogni cambiamento porta benefici inattesi e, allo stesso tempo, rischi a volte imponderati. Da questo punto di vista, per bilanciare nel modo più verosimile possibile le opportunità e le minacce, le aziende devono saper individuare il momento e la modalità opportuna per avviare la propria rivoluzione.
Quindi, quale modo migliore per prepararsi a combattere con armi nuove se non simulando la battaglia?
Strategie & Innovazione è pioniera in Italia nella realizzazione di War Game aziendali, per lo sviluppo di strategie competitive o di innovazione.
Per approfondire la conoscenza di questo strumento leggi questo articolo e mettiti in contatto con noi.
Recentemente mi sono imbattuta in un articolo che riprende la teoria dei cicli competitivi, attualizzandola in un contesto di economia digitale.
Il concetto dei cicli competitivi fa riferimento ad un moto circolare: il punto di partenza di ogni ciclo è lo status quo del settore, all’interno del quale le aziende si confrontano e si sfidano.
In questa condizione competitiva, le strategie e leve utilizzate sono pensate per un gioco di posizione, il cui scopo principale è spartirsi il mercato, riequilibrando di volta in volta, a seconda del successo della manovra, le quote tra i concorrenti.
Lo status quo, si sa, non dura per sempre.
Prima o poi una manovra non convenzionale scompiglia le carte e a quel punto il ciclo competitivo evolverà a un nuovo stadio, quello del gioco di movimento. Lo sfidante in questo gioco potrà essere un leader noto o un nuovo entrante proveniente da altri settori o, addirittura, sconosciuto. È questa la situazione in cui, più frequentemente, i concorrenti consolidati potrebbero essere presi di sorpresa e lasciati nell’incapacità di una reazione rapida ed efficace.
Nel gioco di movimento, le strategie sono volte a creare un nuovo mercato o a rigenerare quello esistente cambiandone i presupposti. Se il gioco di movimento ha successo e porta a nuovi paradigmi nel settore, ecco che si passerà a una fase successiva caratterizzata dal gioco d’imitazione, aperto a tutti i cosiddetti follower.
Tutto questo fa pensare che la capacità di cogliere i vantaggi che i movimenti di rivoluzione portano con loro, evitando di caderne vittime, non deriva dall’improvvisazione.
Com’è possibile per un’azienda non farsi cogliere impreparata? O ancora, come può un attore del settore o un nuovo entrante immaginare se la strategia che sta mettendo a punto porterà al successo?
Esiste un esercizio che è a portata di mano di tutte le aziende che vogliono mettere alla prova la loro strategia. Si tratta di un gioco di simulazione o, anche se vogliamo, della simulazione del gioco che l'azienda vuole iniziare.
Il War Game è una pratica nata in ambito militare e adottata dal mondo del business. In un War Game, gruppi di manager di un’azienda si spartiscono i ruoli, rappresentando l’azienda stessa, i concorrenti, gli influenzatori, i clienti o altri attori importanti nel settore.
Durante il gioco, che dura un paio di giorni, i team definiscono obiettivi e strategie, decidono investimenti, linee di prodotti e li mettono alla prova, facendo emergere aspetti che non sarebbero immediatamente prevedibili altrimenti.
Questo esercizio porta con sé un apprendimento, sintetizzato nella visione della direzione che l'azienda dovrebbe perseguire. Agisce da catalizzatore, coinvolge intuizione e creatività e fornisce una prospettiva integrata dell'impresa. Inoltre, durante lo svolgimento, crea l'entusiasmo tra coloro che intraprenderanno il viaggio insieme per realizzare il piano d'azione collegato alla strategia.
In conclusione, per tornare ai cicli competitivi e ai giochi di movimento, possiamo dire che ogni cambiamento porta benefici inattesi e, allo stesso tempo, rischi a volte imponderati. Da questo punto di vista, per bilanciare nel modo più verosimile possibile le opportunità e le minacce, le aziende devono saper individuare il momento e la modalità opportuna per avviare la propria rivoluzione.
Quindi, quale modo migliore per prepararsi a combattere con armi nuove se non simulando la battaglia?
Strategie & Innovazione è pioniera in Italia nella realizzazione di War Game aziendali, per lo sviluppo di strategie competitive o di innovazione.
Per approfondire la conoscenza di questo strumento leggi questo articolo e mettiti in contatto con noi.