Come gestire e misurare l’innovazione?
05/05/2021
Nato nel 2014 con lo scopo di verificare un aspetto allora emergente, vale a dire la spinta della Ricerca & Sviluppo ad essere motore dell’innovazione e non solo esecutore, l’osservatorio ha raccolto i contributi di un centinaio di aziende.
Giunto nel 2019 al quinto anno, l’osservatorio ci ha permesso di vedere come, nel tempo, l’enfasi e l’attenzione delle aziende si siano spostate tra le diverse fasi del processo d’innovazione.
Ma quali sono le parole chiave che questa osservazione ha fatto emergere?
La SPINTA all’innovazione, che prende il via dalla ricerca ma che necessita di risorse dedicate per continuare ad individuare idee innovative svincolate dallo sviluppo e dalla gestione quotidiana dei progetti.
In questo contesto la disponibilità di risorse dedicate è l’elemento abilitante per mantenere nel tempo lo slancio verso l’innovazione.
La TRASVERSALITÀ dei processi innovativi risulta essere per l’azienda l’aspetto evolutivo che permette di passare da un gruppo ristretto di innovatori alla diffusione di una cultura aziendale con un’alta propensione all’innovazione. Per realizzare questa trasversalità è necessario un grande sforzo di COORDINAMENTO all’interno dell’azienda e soprattutto, il riconoscimento e l’appoggio incondizionato della Direzione aziendale.
In questa fase più evoluta, la gestione dell’innovazione si articola a livello di portafoglio e non più di singolo progetto: il concetto di MISURAZIONE si lega strettamente alla COMUNICAZIONE e CONDIVISIONE delle informazioni.
Molti modelli e strumenti disponibili per gestire e misurare l’innovazione pongono le aziende di fronte alla necessità di riflettere su quale sia la miglior soluzione da adottare per la specifica realtà e in un dato momento. L’esperienza ci insegna che il processo di innovazione, per avere successo, deve essere organizzato.
Osservando le aziende, abbiamo delineato un modello che mette in evidenza tre fasi del processo d’innovazione: alimentazione, pianificazione e azione, poggiate su due solide basi, la gestione e la misurazione.
L’attenzione, quindi, deve essere posta sull’equilibrio tra strategia e innovazione; questo equilibrio è direttamente correlato all’ambiente competitivo nel quale l’azienda si trova e al suo DNA. È fondamentale, perciò, analizzare il contesto competitivo e di mercato prima di procedere alla definizione della strategia di innovazione, ricordando che anche scegliere di non innovare è un’opzione.
Una volta compreso il contesto sarà più chiaro definire verso quali azioni l’innovazione dovrà tendere.
Crediamo fermamente che la contaminazione di esperienze, strumenti e idee sia la miglior ricetta per crescere professionalmente e umanamente. Abbiamo osservato con piacere che le persone che lavorano in grandi, piccole e medie aziende e in start up hanno in comune il desiderio di progredire e l’entusiasmo di condividere: per questo il workshop ospitato da Kilometro Rosso è divenuto un momento significativo per tutti noi.
Nato nel 2014 con lo scopo di verificare un aspetto allora emergente, vale a dire la spinta della Ricerca & Sviluppo ad essere motore dell’innovazione e non solo esecutore, l’osservatorio ha raccolto i contributi di un centinaio di aziende.
Giunto nel 2019 al quinto anno, l’osservatorio ci ha permesso di vedere come, nel tempo, l’enfasi e l’attenzione delle aziende si siano spostate tra le diverse fasi del processo d’innovazione.
Ma quali sono le parole chiave che questa osservazione ha fatto emergere?
La SPINTA all’innovazione, che prende il via dalla ricerca ma che necessita di risorse dedicate per continuare ad individuare idee innovative svincolate dallo sviluppo e dalla gestione quotidiana dei progetti.
In questo contesto la disponibilità di risorse dedicate è l’elemento abilitante per mantenere nel tempo lo slancio verso l’innovazione.
La TRASVERSALITÀ dei processi innovativi risulta essere per l’azienda l’aspetto evolutivo che permette di passare da un gruppo ristretto di innovatori alla diffusione di una cultura aziendale con un’alta propensione all’innovazione. Per realizzare questa trasversalità è necessario un grande sforzo di COORDINAMENTO all’interno dell’azienda e soprattutto, il riconoscimento e l’appoggio incondizionato della Direzione aziendale.
In questa fase più evoluta, la gestione dell’innovazione si articola a livello di portafoglio e non più di singolo progetto: il concetto di MISURAZIONE si lega strettamente alla COMUNICAZIONE e CONDIVISIONE delle informazioni.
Molti modelli e strumenti disponibili per gestire e misurare l’innovazione pongono le aziende di fronte alla necessità di riflettere su quale sia la miglior soluzione da adottare per la specifica realtà e in un dato momento. L’esperienza ci insegna che il processo di innovazione, per avere successo, deve essere organizzato.
Osservando le aziende, abbiamo delineato un modello che mette in evidenza tre fasi del processo d’innovazione: alimentazione, pianificazione e azione, poggiate su due solide basi, la gestione e la misurazione.
L’attenzione, quindi, deve essere posta sull’equilibrio tra strategia e innovazione; questo equilibrio è direttamente correlato all’ambiente competitivo nel quale l’azienda si trova e al suo DNA. È fondamentale, perciò, analizzare il contesto competitivo e di mercato prima di procedere alla definizione della strategia di innovazione, ricordando che anche scegliere di non innovare è un’opzione.
Una volta compreso il contesto sarà più chiaro definire verso quali azioni l’innovazione dovrà tendere.
Crediamo fermamente che la contaminazione di esperienze, strumenti e idee sia la miglior ricetta per crescere professionalmente e umanamente. Abbiamo osservato con piacere che le persone che lavorano in grandi, piccole e medie aziende e in start up hanno in comune il desiderio di progredire e l’entusiasmo di condividere: per questo il workshop ospitato da Kilometro Rosso è divenuto un momento significativo per tutti noi.